Ecco perchè ho scelto il parto naturale

Vivere un parto naturale significa partire fin dall’inizio con la forza e la fluidità di cui Madre Natura ci ha fatto dono. Apporta grandi benefici alla famiglia nascente ed è questo il motivo principale per cui abbiamo creato questa guida gratuita per te:Verso il tuo Parto Naturale. 7 cose importanti da sapere.

Ascoltare e leggere le esperienze di chi ha vissuto un parto naturale, è quel modo di passare la conoscenza di mano in mano, come una fiaccola che, mantenendo sempre la sua fiamma, porta nuova luce a chiunque la prenda per poi passarla. I racconti fanno parte della vita e dialogano con le nostre parti più profonde. Ai tempi di internet, i racconti e le esperienze non le condividiamo più attorno a un fuoco, bensì li leggiamo così. Anche quelli delle nascite.

Parto naturale non assistito. Cinque anni e mezzo dopo

Quando ho partorito neanche sapevo che si chiamava così: parto naturale non assistito. Sapevo solo che ciò che avevo vissuto avrebbe per sempre cambiato la mia concezione alla vita. Sì, perché quando si va a vivere la nascita, anche quella di un figlio, qualcosa dentro scatta, e tutto ha un nuovo colore.
In questi cinque anni, tutte le volte che ho raccontato dei parti dei miei figli, vedevo sul volto delle persone che ascoltavano espressioni miste di meraviglia, incredulità, ammirazione, perplessità e talvolta paura.
Rare volte ciò che ho raccontato non ha destato reazioni. E quando ciò avveniva, era perché mi trovavo con persone che comprendevano la naturalezza di quello che avevo vissuto e che magari avevano vissuto o ascoltato già esperienze simili.

Per vivere tutto ciò, non occorre in alcun modo essere persone speciali. Non mi fraintendere, ho un buon livello di autostima e di fiducia in me stessa. E credo nell’unicità di ognuno di noi, compresa me. Ciò non toglie comunque che qualunque donna può vivere ciò che io e altre donne hanno vissuto, ovviamente nel loro modo unico e speciale.

Di che cosa sto parlando?
Sto parlando del parto naturale non assistito, detto anche parto libero, ossia di quell’esperienza di parto in cui la donna partorisce senza la presenza né di personale ostetrico o medico. Partorisce semplicemente da sola, ascoltando il proprio corpo e il bimbo che ha nel grembo. La natura della nascita, o, per usare un altro termine, la fisiologia della nascita, compie la sua magia. Nel pieno rispetto di madre e bambino.

Lo scenario di nascita che conoscevo…

Ma torniamo indietro di qualche anno.
Per anni ho visto nel quartiere dove vivevo scene di nascita fra di loro molto simili. Ogni volta che nasceva un bimbo a qualche coppia di amici, andavamo tutti in ospedale a dare il benvenuto al bambino e a complimentarci con la nuova famiglia nata. Sono sempre stati momenti emozionanti e belli. E che corrispondevano esattamente al modo in cui anche io sono nata, ossia in ospedale, con la donna sdraiata sul lettino e spronata a spingere.
Subito dopo la nascita il bimbo veniva preso, lavato, pesato e portato a dormire in un’altra stanzetta assieme a tutti gli altri bimbi.
Ho il ricordo che spesso per vedere il nuovo nascituro ci si recava in una stanza apposta e da dietro un vetro si individuava, attraverso il nome scritto, il bimbo a cui dare il benvenuto.

Quando sono giunti gli anni in cui le mie coetanee hanno iniziato ad avere bimbi, io stavo vivendo un periodo di vita molto diverso. Il giorno di Natale di qualche anno fa mio padre, a seguito di una breve e veloce malattia se ne andò lasciando il corpo e lasciando una me tutta da ricomporre. Sono stati anni di ricerca, dolore e rinnovamento profondo.
Ho avuto il bisogno di guardarmi altrove, lasciandomi alle spalle quel mondo che tanto mi aveva dato sicurezza e che, a seguito del lutto vissuto, si era inevitabilmente stravolto.

Lo scenario nuovo a cui mi sono aperta

Tre conoscenze sul parto che mi hanno aperto un nuovo mondo

1) La nascita Lotus:
Fu in quegli anni che sentii per la prima volta parlare di Lotus Birth, ossia della pratica di nascita in cui viene lasciato il cordone ombelicale attaccato alla placenta fino a quando si stacca da solo dopo qualche giorno, lasciando l’ombelico totalmente formato.
Questa prima informazione modificò profondamente il mio modo di conoscere la nascita.

Riporto qui un disegno che ha fatto mia figlia Angelica spontaneamente un giorno. Tanti adulti (me compresa prima di divenire madre) quasi neanche conoscono la placenta, che di solito viene gettata via subito dopo il parto. I bambini Lotus, sapendo che è stata rispettata, ne hanno memoria e diviene parte del loro vissuto.

Il bimbo e la placenta felici. Disegno di Angelica (5 anni e mezzo)

2) L’anima del bimbo può essere in contatto con i genitori ancor prima di nascere:
La seconda informazione che cambiò del tutto il mio immaginario sulla nascita la lessi su più libri. Fu per me come balsamo perché trovai conferma a delle sensazioni nette e chiare che stavo vivendo e che però, almeno con le persone che frequentavo all’epoca, non riuscivo a condividere. Ossia la possibilità di entrare in contatto e di dialogare con l’anima del proprio bimbo o dei propri bimbi ancor prima della loro nascita.

 

3) La donna e il bambino possono vivere la nascita autonomamente
La terza informazione che mi diede definitivamente la sensazione che ci fosse nel mondo la possibilità di far nascere i bambini in maniera differente, la ascoltai durante il matrimonio di una mia cara amica, ora anche mia socia in Lallafly: Barbara Motolese.
Lei aveva partorito a casa con un’ostetrica, facendo entrambe le volte delle nascite Lotus.

Lo scenario che si mostrava ai miei occhi e alle mie orecchie era ora davvero molto diverso. Parlava di una nascita più intima, nel cuore della propria casa, e nel pieno rispetto della sacralità di quel momento e di madre e bambino.

Durante il matrimonio conobbi Barbara Siliquini, anch’essa ora socia fondatrice di Lallafly, che con tranquillità e semplicità mi raccontò del parto della sua terza figlia: una bimba bellissima che avevo conosciuto quel giorno e che vedevo giocare lì sotto i miei occhi.
Fu così che tra una pietanza e l’altra venni a sapere della possibilità di poter partorire da sola. Lei infatti, dopo la nascita dei primi due figli in ospedale in condizioni diverse, mi raccontò della sua terza esperienza di nascita: chiusa nel bagno della sua casa poté accogliere lei fra le braccia la sua bimba.
Non riesco ora a riportare l’emozione di quel racconto, ma quello che posso dire con certezza è che per me è stato un vero e proprio shock, di quelli che lavorano dentro e che aveva messo un seme speciale per il mio risveglio.

Da quel momento in poi mi informai su come fosse possibile vivere quel tipo di esperienza. Durante un summit sulla nascita entrai in contatto e conobbi l’esperienza di tante donne che hanno fatto e stanno facendo la storia della nascita e che ora sono autrici di libri fondamentali su questi temi.
Al contrario di quello che la mia mente razionale ripeteva, ossia la totale insensatezza e la pericolosità di quel comportamento materno, i dati scientifici, nonché la letteratura di Michel Odent confermavano la sensatezza e i benefici su più fronti di quella scelta di parto naturale libero, detto anche non assistito.

Dal parto ideale…

Lo scenario nuovo a cui mi sono aperta mi ha aperto letteralmente ad una nuova vita.
E’ stato solo dopo tutto ciò che ho incontrato il mio compagno, l’uomo che amo, con cui condivido ancora adesso la vita e con cui è stato possibile concepire i nostri due figli. Anch’esso era in contatto da anni con le loro anime e la risonanza che abbiamo avuto ci ha fatto capire fin quasi da subito ciò che avremmo vissuto assieme. Non senza paura!

Eppure, nonostante le informazioni che avevo raccolto, comprese quelle sul parto libero non assistito, durante la prima gravidanza il mio compagno ed io ci siamo soffermati sulla possibilità di far nascere nostra figlia con i delfini.
Entrambi conoscevamo le qualità che i delfini apportano al nascituro e i benefici del loro aiuto durante il parto, e così ci siamo mossi per vederne la fattibilità.

Più esploravamo in quella direzione e più si mostravano strade chiuse o di difficile cammino. Siamo andati anche in Egitto dove c’era la possibilità di nuotare con i delfini, così da capire se quella era la strada.
Durante l’escursione in nave per raggiungere il branco di delfini e fare il bagno con loro… ho vomitato per la prima volta in tutta la gravidanza a causa del mal di mare. Il mare era agitato ed io con esso. E così i delfini alla fine li abbiamo visti, ma da lontano.
Non contenti e determinati… abbiamo fatto un’escursione solo noi con una barca guidata da un egiziano alla ricerca del delfino. Nessun delfino varcava il nostro orizzonte… Totalmente calma piatta, come l’acqua sotto di noi.
Abbiamo atteso fino all’ultimo, fino a quando un meraviglioso tramonto ha colorato di rosa, rosso e arancio il cielo e lo specchio del mare. E fu quel giorno lì che il sogno di partorire con il delfino è tramontato.

Ho profonda gratitudine per i delfini. E’ stato il sogno di partorire con loro che mi ha portata in vacanza in Egitto, terra che amo molto, e a un’escursione romantica ed indimenticabile con il mio compagno ad ammirare il tramonto.
Però quello di partorire con i delfini era più un desiderio ideale, fondato su quello che avevo sentito e poco calato nella mia realtà.
La mia realtà aveva bisogno di più terra e di molta meno acqua ed è così che mi sono aperta ad essa.

Al parto reale…

Cammin facendo la strada verso il tipo di parto diveniva sempre più chiara. Sebbene l’ho ammessa anche a me stessa solo all’ultimo mese.
Il parto naturale a casa è quello che la mia prima figlia ed io abbiamo scelto. E lo stesso è avvenuto tempo dopo con il secondo figlio.

Nonostante l’apertura del mio compagno e il suo contatto con i nostri bambini, lui fece fatica all’inizio ad accettare la scelta che feci, ossia di essere solo noi e la mia amica Barbara Motolese durante la nascita.
Le paure erano tante, ma la presenza rassicurante di Barbara, la fiducia che riponevo in me stessa e nella nostra bimba, e la disponibilità all’ascolto del mio compagno hanno fatto sì che anche lui si aprisse a vivere questa esperienza in un modo così apparentemente “strampalato” perché differente da quello che di solito si conosce.

E tutto è andato a meraviglia. Dopo il travaglio, fatto di onde a tratti impetuose e a tratti tranquille, ad un certo punto ho sentito l’impulso a maggior riservatezza. E’ in quel momento che mi sono chiusa nel bagno e, da sola e con poche veloci spinte, nonché sentendomi attraversare da una forza incredibile, ho accolto fra le mie braccia la nostra prima figlia. Pochissimo tempo dopo, dopo essere entrato nel bagno e averci abbracciate con amore, il mio compagno ha accolto la nascita della placenta. Era appena nata la nostra famiglia.
Abbiamo fatto il Lotus Birth e undici mesi dopo, abbiamo ripetuto l’esperienza, pur nella sua unicità, con la nascita del nostro secondo figlio.

E sebbene non ci sia stato nessun orgasmo durante la nascita (solo dei picchi di piacere durante il travaglio), e nemmeno nessun delfino ad accoglierci, e sebbene ci sia stata fatica, bruciore nei giorni successivi, e la richiesta di tanta tanta energia, la forza vissuta assieme in quel periodo e in quei giorni è per me indelebile. Ed è la forza a cui vado ad attingere anche quando ci sono momenti di difficoltà e quando giorno dopo giorno cresciamo assieme.

Parto naturale equivale a parto libero non assistito? no!

Sebbene il parto non assistito o libero sia una delle possibilità di parto naturale, ci sono anche tanti altri modi, altrettanto meravigliosi di poter vivere il proprio parto.
Ogni donna, ascoltandosi, ha la possibilità di individuare qual è la strada migliore per se stessa.

Ci sono donne che scelgono di avere accanto a loro un’ostetrica o delle ostetriche preparate ed esperte. Altre scelgono figure femminili quale le doule, che sono donne che stanno accanto alla madre.
Altre donne ancora che scelgono di avere il loro parto naturale in ospedale, magari senza conoscere il personale che ci sarà quel giorno. E che comunque, forti di ciò che loro sanno e sentono, vivono esattamente l’esperienza che hanno scelto per loro stesse e per il bimbo.
Insomma… tante sono le possibilità e tante le figure che si può scegliere di avere vicino in quel giorno così importante.

E’ addirittura possibile vivere un parto naturale anche per le donne che hanno avuto precedentemente un parto cesareo. Si chiama Vbac. E’ la ricca esperienza che porta Katia Micheletti, l’altra socia di Lallafly. E che altre donne che si sono rivolte a noi da quando è nata Lallafly, hanno vissuto.

E’ ora giunto il momento di apriti al Tuo parto naturale

Proprio perché crediamo e sappiamo i benefici che porta ai genitori il parto naturale, di come favorisca l’allattamento e di come lasci nella famiglia un bel vissuto, noi di Lallafly abbiamo messo a disposizione questa guida gratuita al parto naturale, dove ho raccolto quelli che sono gli elementi base che sono stati utili a me per vivere l’esperienza che ho vissuto e che sono stati utili a tante altre donne prima di me che hanno avuto il loro parto naturale.

Non avendo l’occasione di conoscerci ancora di persona e poterti dire queste preziose conoscenze a voce, ho immaginato di scriverlo come se fossimo una accanto all’altra.

Questa guida è gratuita. Effettivamente, è senza prezzo. Ed è ricca di valore. Così come è senza prezzo il tipo di esperienza che puoi andare a vivere assieme al tuo bimbo. Un’esperienza impagabile, che ti aprirà ad una nuova vita ricca di benefici, meraviglie e bellezze.
Buona lettura!

 

di Simona Vanetti

Psicologa, artista, formatrice 

Seguici

Su