Star bene è comunque possibile.
Non siamo riuscite ad allattare al seno nostro figlio come avremmo voluto. Eppure vogliamo stare meglio.
Non abbiamo avuto esattamente il parto che sognavamo. Eppure sappiamo che ci meritiamo di star bene.
Non siamo riuscite ad essere sempre presenti come tanto avremmo desiderato. Perlomeno non in tutti i momenti.
Va bene, è vero. Non siamo proprio il genitore così perfetto che avremmo voluto essere.
Il senso di colpa ci può prendere nella sua morsa. E tenerci lì, ferme e sofferenti per un bel po’.
Il pensiero finisce sempre sull’occasione mancata, la nostra mente diviene attiva per trovare tutti i motivi per cui abbiamo sbagliato, per capire che cosa avremmo potuto fare di diverso, per trovare le responsabilità nostre ed altrui a ciò che è accaduto.
E poi ci possiamo preoccupare. Preoccupare per come sta nostro figlio.
La buona notizia è che comunque poter stare meglio si può, e trovi degli strumenti pratici nel nostro Focus “I primi 5 passi per tornare in serenità dopo un allattamento difficile“.
Accoglierci così come siamo
La strada per il benessere contiene la tappa obbligatoria dell’accoglierci così come siamo. Sembra scontato, eppure scontato non lo è. Quando si vive un’esperienza differente da quella che avremmo voluto vivere, tutto ci viene tranne che accoglierci così come siamo. Magari sì, ce lo diciamo razionalmente, però nel profondo non riusciamo a farlo. A tratti stiamo male con noi stesse, a tratti ce ne freghiamo facendo finta di nulla, a tratti diciamo che va bene così, a tratti ce la prendiamo con chi avrebbe potuto esserci di aiuto e non l’ha fatto. E chissà ancora quali altri stati ognuno di noi può vivere.
Quando la nostra sofferenza ci può aprire nuove strade
Eppure questo stato di malessere ci può aprire nuove porte, utili a noi stesse.
Intendiamoci: come anime abbiamo davvero tanti modi per imparare e crescere. La sofferenza è uno di quelli, però è bene sapere che ce ne sono anche tanti altri, tra cui anche sperimentare e vivere esperienze gioiose.
Se però ci siamo ritrovate a vivere una esperienza dolorosa, c’è utile sapere che da questa ne possiamo ricavare qualcosa di prezioso e utile che ci può portare ad una crescita profonda. Volenti o nolenti abbiamo un buon motivo per dedicarci a noi. E questo va ascoltato.
Dedicarsi un tempo di riflessione e di attenzione
Diviene urgente prendersi cura di noi stesse e del nostro mondo emotivo.
Quando si diviene madri si è subito catapultate in un mondo fatto di abbracci, sguardi, carezze e anche pannolini, notti spezzettate nel sonno, cambiamenti repentini e poco, davvero troppo poco tempo per sé.
Se siamo al primo figlio, abbiamo tutto da imparare. Ogni cosa è nuova. Dall’odore della pelle di nostro figlio, alle cose pratiche e necessarie da fare per prendersi cura di un bebè.
Se però noi siamo in difficoltà a causa di ciò che abbiamo vissuto, come per esempio il vivere male il fatto di aver dato il latte artificiale e non aver potuto allattare al seno nostro figlio nonostante tutti i tentativi fatti, vale sempre la pena dedicarsi un tempo di ascolto e di riflessione. Questo ci permette di prenderci cura di noi stesse, delle nostre emozioni e vissuti, e questo avrà una felice ricaduta sulla relazione con il nostro bimbo.
Prenderci cura del nostro mondo interiore ha risvolti pratici e concreti.
Ti è mai successo di essere costantemente preoccupata per un qualcosa? Se ti è successo, indipendentemente dal motivo, è utile che tu sappia che tutta la tua energia mentale e anche emotiva è impegnata lì. Questo significa che puoi essere stanca, spossata, e con meno energie.
Quando si fa pace con se stesse, quando si capisce davvero, nel profondo, con la testa, il cuore e la pancia che si è fatto tutto ciò che si poteva e che si può essere madri fantastiche ed amorevoli anche senza aver allattato al seno il proprio bimbo, immediatamente tanta dell’energia che era occupata a mantenere quello stato di stanchezza e di malessere si libera e diviene energia a disposizione per il benessere nostro e, di riflesso, di nostro figlio.
Ecco che allora, concretamente, un’esperienza che ci procurava dolore emotivo, diviene un’occasione reale per conoscerci meglio e per divenire donne con più strumenti e una profondità interiore maggiore.
Se poi avessi desiderio di approfondire e avere uno spazio totalmente dedicato, io ci posso essere
di Simona Vanetti
Psicologa, artista, formatrice